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Dai gol alla pistola puntata contro

Del “Pampa” Sosa tutti ricordano i gol con l’Udinese e il Napoli ma in pochi l'”avventura” con la Sanremese.

Quando si parla di Roberto Carlos Sosa detto “El Pampa” la memoria restituisce i primi gol italiani con la maglia dell’Udinese post-Bierhoff, ma soprattutto gli anni della C del Napoli e della doppia promozione che riporta i partenopei in Serie A all’alba della gestione De Laurentis. I più attenti ricorderanno anche brevi ma decisivi passaggi ad Ascoli e Messina, e comunque l’immagine di un centravanti vecchio stile che trovava nel fisico la sua arma migliore. Un metro e ottantanove per arpionare anche i cross più sballati, per far salire la squadra, per portare peso in attacco, per segnare. Magari non tantissimo ma gli scarpini sul campo erano sempre affondati con la voglia di chi al triplice fischio esce con la maglia sudata. “El Pampa” italiano è stato questo e per questo apprezzato ovunque. Ma in Italia, forse in pochi lo ricorderanno, ha giocato anche per la Sanremese.

Tutto inizia nella notte del 20 agosto 2010 quando, dopo venti giorni di trattative, il Direttore Sportivo della società ligure, Salvatore Ciaramitaro, annuncia che l’accordo con il calciatore era stato raggiunto e che l’ex punta del Napoli era entusiasta del progetto del presidente Marco Del Gratta. La San Remo calcistica sogna. Sosa sarà pure un “attempato” centravanti ma in Seconda Divisione è un lusso che pochi potevano permettersi. In squadra tra l’altro ci sono giovani di buone prospettive come Riccardo Gagliolo – oggi uno dei punti di forza del Parma – o Alessio Sabbione e vecchie promesse come l’argentino Leonardo Depetris che a undici anni era considerato un potenziale nuovo Maradona. Insomma, nella città dei fiori e del Festival si guarda alla nuova stagione con rinnovata speranza.

Tuttavia il campionato dei liguri non parte benissimo: quattro punti nelle prima otto giornate fanno pensare che sarà una stagione tribolata. Unica nota positiva sembra essere Sosa, l’argentino va a segno nel derby perso con il Savona, alla seconda giornata, per poi replicare nel pareggio contro il Valenzana all’ottava. Non gioca sempre e non pare essere al cento per cento della forma, tanto che partita dopo partita iniziano ad arrivare le prime critiche per il centravanti. Tuttavia “El Pampa” sembra essere l’unica arma per riportare in linea di galleggiamento la squadra. La prima vittoria dei bianco-azzurri, infatti, arriva solo alle 15^ giornata, grazie a un rigore proprio del “Pampa”. È il 6 dicembre 2010 e di lì a poco succederà qualcosa che sembra uscito da un thriller.

Il 16 dicembre in un negozio di ortofrutta viene freddato, in seguito a una lite, il ventenne Giovanni Isolani. A ucciderlo è un suo amico Nicola Trazza, la disputa era nata per chi dovesse custodire una pistola che in quei giorni era diventata bollente. Con quell’arma, su ordine del presidente della Sanremese Marco Del Gratta, infatti, sono stati minacciati alcuni giocatori del club restii a rescindere il loro contratto. La società non soddisfatta del loro rendimento e li avrebbe voluti lontani da San Remo con l’apertura del mercato invernale. Tra questi c’è anche “ El Pampa”. “Se non te ne vai ti roviniamo” gli avrebbe detto Trazza puntando l’arma sul ginocchio dell’attaccante. Era il 16 dicembre 2010, poche ora prima dell’uccisione di Giovanni Isolani.

Il 31 dicembre, quando la storia delle minacce non è ancora uscita, l’attaccante rescinde con il club: una fredda nota nel sito della Sanremese comunica che lui insieme a Roberto Diaferio e Fabio Visone hanno sciolto il contratto che li legava al club.

Nell’ottobre scorso Marco Del Gratta, non più presidente della Sanremese, viene condannato in via definitiva a 2 anni e 2 mesi di reclusione, a margine del processo sulle estorsioni ai calciatori.

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