Foto da http://www.11leoni.it/.

Quella volta che il Potenza fermò l’Unione Sovietica

Nel febbraio del 1990 la nazionale sovietica era in tournée in Italia e passò anche da Potenza dove incontrò la squadra.

Le note di “Un’estate italiana” erano ancora lontane, le notti magiche un simulacro che si intravvedeva soltanto all’ombra di Ciao, la mascotte squadrata che del mondiale italiano ne fu il volto venduto alla pubblicità. In giro per la penisola i cantieri lavoravano alacremente per rendere gli stadi italiani i più belli del mondo, perché di lì a poco la crème calcistica mondiale sarebbe giunta per giocarsi la statuetta dorata più ambita. Nel febbraio 1990 era questo il clima che si respirava; l’attesa sembrava non finire mai e generava un’impazienza che si era diffusa in tutto il Paese. Così ogni occasione diventava quella giusta per assaggiare l’ebbrezza dell’evento mondiale, anche se spesso non si trattava d’altro che di uno scampolo. Una microscopica parte del tutto che diventava feticcio. Anche quando l’epifania laica arrivava in un paese arroccato sui monti, a 800 metri d’altezza e a quasi due ore di strada dal più vicino dei templi destinati alla celebrazione mondiale. Come avvenne nel pomeriggio del 16 febbraio del 1990 quando l’URSS del “colonnello” Valerij Lobanovs’kyj si presentò a Potenza, in Viale Guglielmo Marconi, 219, dov’era ubicato lo stadio Alfredo Viviani. Un impianto che poteva contenere poco più di 1.500 spettatori ed era la casa del Potenza Calcio che vivacchiava in C2 senza infamia e senza gloria. L’ennesima stagione di transizione che però si accese inaspettatamente di interesse alle 15 di quel venerdì pomeriggio a cospetto delle maglie rosse con la scritta CCCP della nazionale sovietica. L’ultimo impegno di un tour in Italia che aveva visto la squadra di Lobanovs’kyj impegnata nei giorni precedenti in altre amichevoli in giro per lo stivale: da Alessandria a Ravenna, da Perugia a Foggia contro l’Inter, per la più prestigiosa delle esibizioni, la sera prima di giungere a Potenza. I sovietici si stavano preparando per un ulteriore torneo – altamente simbolico – negli Stati Uniti ed erano decisi a non sprecare l’occasione di cementare un gruppo ancora ignaro che il mondiale italiano sarebbe stato l’ultimo sotto il vessillo rosso con falce e martello gialli. Mancavano i grandi interpreti come gli juventini Zavarov e Alenjkov, lasciati a riposo, o il portiere Dasaev e l’ex pallone d’oro Ihor Bjelanov, ma non veniva meno il fascino di una nazionale che solo due anni prima si era giocata l’Europeo, capitolando solo per la prodezza balistica di Marco Van Basten. Al Viviani – nonostante l’orario poco agevole – si presentarono in tanti, speranzosi di potersi portare a casa qualche autografo di giocatori che prima avevano visto solo in televisione, mal che andasse sarebbero stati spettatori di un piccolo pezzo di storia del club. Il fascino della sfida che non metteva nulla in cambio era racchiuso tutto qui, in questa passerella che sapeva già di mondiale e che, comunque sarebbero andate le cose in campo, sarebbe stata un successo per gli appassionati di calcio potentini.

Dal rettangolo di gioco, invece, arrivò la più classica delle ciliegine: i padroni di casa, messi ben in campo dal tecnico Luciano Aristei, riuscirono a imbrigliare l’undici sovietico. Il tabellone rimarrà inchiodato sullo 0-0 per tutti i novanta minuti. I flash dei reporter poterono così immortalare i giocatori delle due squadre in una foto mista dove le maglie a righe rosso blu dei giocatori del Potenza intervallavano le divise rosse con la scritta CCCP – Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche – che neanche due anni più tardi sarebbero finite nei musei dedicati, insieme al sogno del primo mondiale vinto da un paese socialista.

Il tabellino

Potenza-URSS

Potenza: Bozzini (Catalano, 34’, D’onofrio, 72’), Savio (Bruni, 34’, Boccia, 76’), Di Bari (Policarpo, 39’; Miglionico), Lauretti, Scaldaferri (Danza, 46’), Scattini (Colonnese, 46’), Vuolo (Borneo, 52’; Giganti, 80’), Marquesan (Lozacco, 55), Antonicelli (Cardillo, 46’) (Cirillo Zaccanino, 53’), Petrella (Martino, 52’). Allenatore: Luciano Aristei.

URSS: Cherchesov (Harin, 46’), Fokin, Kuznetsov, Zveiba, Yaremchuk (Luzhny, 46’), Tatarchuk, Tishchenko, Ivanauskas (Rodionov, 75’), Cherenkov, Narbekovas (Protasov, 70’), Kolyvanov. Allenatore: Valery Lobanovsky.

Fonti:

Potenza – URSS, 1990, 11 leoni, http://www.11leoni.it/index.php/articoli/21-formazioni/227-potenza-urss-1990

http://www.rusteam.permian.ru/history/1990.html

http://archivio.lagazzettadelmezzogiorno.it/

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